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Visualizzazione dei post da agosto, 2014
Andare avanti e lottare. Contro sè stesse. Contro le proprie insicurezze. Contro i propri pezzi di vetro caduti e frantumati a terra. Andare avanti e camminare a piedi nudi sopra a quei pezzi di vetro. Andare avanti e abbattere i ponti per costruire i muri. Andare avanti e ricucirsi le ferite. Da sola. Andare avanti e promettersi di essere forte, da sola. Sempre. Andare avanti e farsi svuotare. E cercare di riempirsi. E sentirsi sempre più nulla, non sentire più nulla o sentirsi sempre più distrutta. Raccogliere le macerie e metterle da parte non è mai stato così difficile. Perchè il dolore più profondo e intenso non gronda dagli occhi. Il dolore ti cambia gli occhi, te li spegne. Ti annienta. Ti svuota. E sai che l'unica mano tesa ad aiutarti è solo la tua. Non serve parlare, non serve scrivere, non serve uscire, non serve circondarsi di persone, non serve essere salvati. Perchè l'unica persona in grado di salvarmi, sono io. E io non mi trovo già da un po'. E'
ci sono legami che percepiamo come tali solo perchè ci vogliamo illudere.. non esiste nessuna mela, nessun cesto di frutta, nessun cammino, nessuna lingua in comune..non esiste niente di tutto questo.. esistono solo dei castelli di carte di merda che il vento e il silenzio hanno magistralmente spazzato via.. ma va bene così, andiamo avanti comunque..
Ci sono persone che, dal nulla, entrano a far parte della tua vita. E rimangono proprio quando hanno tutti i motivi per togliere il disturbo e tornare da dove sono venute. Ma rimangono proprio lì vicino a te. E rimangono, perché ne vale la pena. Stando alle statistiche, spesso, sono persone diametralmente opposte a noi, persone con cui in comune non si ha quasi niente. Differenti oceani, differenti prospettive, differenti mentalità, differenti punti di vista, differenti interessi. Ma con cui si parla la stessa lingua. Con cui ci si capisce, spesso, prima ancora di parlare. Sono persone che ti fanno capire che l'importante non è dire le stesse cose, ma dirne di diverse pur continuando a capirsi reciprocamente. Sono persone con cui non è facile avere a che fare, con cui è molto più facile litigare che andare d'accordo..ed è proprio questo il bello: il bello del fare i conti prima con sè stessi che con l'altra persona, combattendo con i propri spigoli prima che con qu
Sento ancora il dolore grondare nelle crepe delle mie paure, solitudini, insicurezze, del mio nonsonomaiabbastanza , e riempirli. Percepisco l'amplificarsi dei miei doppifondi, il loro riempirsi di vuoti, di sentimenti vacui, effimeri. Sono nel posto sbagliato circondata da persone sbagliate..troppo sbagliate. O magari quella che non va bene, che o è troppo o non è mai abbastanza, sono io. Sono io, quella che ha paura della sua stessa ombra. Sempre io quella piena di progetti e buoni propositi puntualmente sciolti nell'acido delle incertezze. Sono io quella incostante, quella che oggi non c'è e domani chissà. Sono io quella che si circonda di poche persone ma buone, e poi si sente sempre sola. Sempre io quella che fa della propria solitudine un punto di forza e di debolezza insieme, quella per cui la solitudine silente e fredda è un gran dono oltre che un'affilata lama in pieno ventre. Sono sempre io, quella che allontana categoricamente coloro i quali, (s)fortunat
Mi sono resa conto che ormai fai parte di me come se fossi un lembo di pelle o una fibra muscolare e che, se anche un giorno andrai via, o sarò io a farlo, ti porterò sempre con me. Guarderò quel lembo di pelle, muoverò quel muscolo, e penserò "lui è qui, è ancora qui, e non andrà mai via". Nel bene e nel male, non andrai mai via.
Le ferite creano muri, creano corazze, creano solitudini, creano sottofondi bluastri e aspri. Ho sentito il cuore lacerarsi e sanguinare, ho sentito qualcosa cadere e frantumarsi. Ho sentito il dolore all'apice della sua intensità bruciarmi sotto la pelle. Ed era forte, ed era profondo. Ho sentito il freddo del dolore scorrermi nelle viscere, ho sentito la razionalità prendere il sopravvento. Ho preso il controllo in mano, ho guardato il dolore negli occhi e gli ho detto "feriscimi, tanto io non ho paura".