Ché a fare pace son sé stessi si perdono le armi e la pazienza, mentre le ferite che ti porti dietro da una vita fanno amicizia con i tuoi demoni, e si nascondo dietro la tenda, e tu sai che sono lì perché vedi le punte dei loro piedi. Rimangono lì, pronti a saltar fuori quando tenterai di nuovo di aprire la finestra. E forse non andrà mai per il verso giusto, forse non lo troverai mai nemmeno il verso giusto, o forse semplicemente non c'è un verso giusto. Forse c'è solo un cassetto pieno di desideri scaduti che ormai sono diventati ricordi dolorosi e illusioni lontane. Forse c'è solo un cassetto di rimpianti che ogni giorno si riempie un poco di più. I rimpianti però non hanno una data di scadenza, sono un po' come dei pezzi di antiquariato ben tenuti: più invecchiano e più prendono valore. E tu stai lì a lucidarli, perché hai sempre misurato te stessa col metro dei tuoi fallimenti, e brillare, se possibile, ti spaventa ancora di più. Ed è proprio così, che le ambiz...
È un dolore che non passa, come un'ombra perenne sul cuore. Costa tanto poter guardare in faccia certi demoni e dire loro "vi conosco". C'è una bambina che piange su una sedia, che abbraccia la sua bambola e canta bisbigliando delle vecchie ninna-nanne. E c'è un demone che le gira attorno, come un avvoltoio su una carcassa, e intanto affila i coltelli, e stringe i nodi delle corde. C'è una bimba che piange per terra e si stringe ai suoi giochi, e si rannicchia, mentre il demone si scaglia su di lei. Piccola, inerme, rannicchiata. Con una bambola stretta fra le braccia. E ora quel demone è un lupo, quel demone è lo sguardo di un passante, è una sberla, è lo sguardo di sé stessa attraverso il freddo dello specchio. E ora quella bambina è una donna piena di sogni interrotti, conosce i suoi demoni, li guarda negli occhi, ci parla, ogni tanto ci balla pure. E ora quella bambina è una donna che ogni tanto scrive. E scrive, per lenire il dolore della bambina che ...
La rabbia dei vent'anni che volgono al termine e l'incertezza del futuro e la paura del passato, la consapevolezza di essere invecchiati senza essere cresciuti, senza aver mai vissuto davvero. La lista di cose che rimpiangi di non aver mai fatto, che non hai mai potuto fare, la voglia di farle e la consapevolezza che si è troppo vecchi per farle ora. Il peso degli anni, gli acciacchi, le rughe, i farmaci e gli effetti collaterali, la stanchezza del corpo, dello sguardo, nel sorriso, nell'animo. Sono stanca, ho sonno. L'amara consapevolezza che il tempo perso non te lo ridarà mai nessuno, men che mai il tempo che ti è stato rubato. E ora i treni che non hai potuto prendere, gli arei che ti sono volati sulla testa e su cui avresti voluto volare, ormai sono andati, completamente spariti dai radar. E chissà dove ti avrebbero portato. Gli amici che si sposano, quelli che partono, quelli che muoiono. Quelli che ti hanno ferita, quelli che hai ferito tu. Quelli che non ti h...
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