Esami...di coscienza!

Un esame di coscienza è ciò che mi ci voleva. Decisamente.
Senza nascondermi dietro scuse facili che in realtà non scusano niente. Senza crogiolarmi nell'ozio e nel menefreghismo del "tanto non cambia niente", senza riempirmi la testa di boiate..Ma soprattutto senza giustificarmi perchè, per quanto le circostanze possano essere avverse, resta il fatto che volere è potere..e io per qualche strano motivo non l'ho voluto realmente e fortemente, come avrei dovuto. E devo capire perchè. Necessariamente, quanto prima.

Ho sprecato mesi e soldi, per capire che sono una testa di cazzo senza palle. Capire sè stessi ha un prezzo, seppure approssimato: 200 circa al mese, moltiplicato per nove mesi. 1800 euro per capire che non posso sempre sempre sempre far finta che sia tutto ok, perchè non è un cazzo tutto ok! Ma proprio un cazzo.. 

"Le sole cose che ci allontanano da un obiettivo sono le cazzate che ci raccontiamo sul perchè non possiamo raggiungerlo"
 cit. una persona onesta..o almeno spero lo sia.




E il punto forse è proprio questo: io un obiettivo non credo più di averlo..

E vivere senza un obiettivo non vuol dire vivere, vuol dire ammazzare il tempo.. e io sono vent'anni che faccio finta di vivere!

O forse un obiettivo, uno imminente, forse ce l'ho, quello di "non appendere le scarpe a qualche tipo di muro per ridere dentro a un bar"
...perchè siamo tutti dei piccoli Nino dalle spalle strette davanti ai campi di calcio su cui la vita ci fa giocare.. Ma l'importante è indossare la maglia n. 7 e giocare..






Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, 
sole che batte sul campo di pallone e terra 
e polvere che tira vento e poi magari piove. 
Nino cammina che sembra un uomo, 
con le scarpette di gomma dura, 
dodici anni e il cuore pieno di paura. 
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, 
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, 
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. 
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori 
che non hanno vinto mai 
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro 
e adesso ridono dentro a un bar, 
e sono innamorati da dieci anni 
con una donna che non hanno amato mai. 
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai. 
Nino capì fin dal primo momento, 
l'allenatore sembrava contento 
e allora mise il cuore dentro alle scarpe 
e corse più veloce del vento. 
Prese un pallone che sembrava stregato, 
accanto al piede rimaneva incollato, 
entrò nell'area, tirò senza guardare 
ed il portiere lo fece passare. 
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, 
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, 
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. 
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, 
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette


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