Andare avanti e lottare.
Contro sè stesse. Contro le proprie insicurezze. Contro i propri pezzi di vetro caduti e frantumati a terra.
Andare avanti e camminare a piedi nudi sopra a quei pezzi di vetro.
Andare avanti e abbattere i ponti per costruire i muri.
Andare avanti e ricucirsi le ferite. Da sola.
Andare avanti e promettersi di essere forte, da sola. Sempre.
Andare avanti e farsi svuotare. E cercare di riempirsi. E sentirsi sempre più nulla, non sentire più nulla o sentirsi sempre più distrutta.
Raccogliere le macerie e metterle da parte non è mai stato così difficile.
Perchè il dolore più profondo e intenso non gronda dagli occhi. Il dolore ti cambia gli occhi, te li spegne. Ti annienta. Ti svuota. E sai che l'unica mano tesa ad aiutarti è solo la tua.
Non serve parlare, non serve scrivere, non serve uscire, non serve circondarsi di persone, non serve essere salvati. Perchè l'unica persona in grado di salvarmi, sono io. E io non mi trovo già da un po'. E' da un po' che mi guardo nello specchio come fossi al quarto piano.. e rimango lì, a guardarmi ancora un po'..
Ci sono briciole di me lungo il mio cammino, tant'è che ormai, di me, non è rimasto quasi niente. A parte qualche guscio rotto, qualche frammento, qualche mattone e un ponte abbandonato.

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