Guardami
nelle rughe delle mani
nelle righe sui fogli
E pi parlami
con l'amplificatore acceso
con lo spartito fra le dita
E ascoltami
nei silenzi alle quattro del mattino
nelle filmografie e negli scaffali saturi del tuo profumo
Camminami addosso
con la leggiadria di sempre
Cantami
con quelle canzoni tristi che tu sai
di quegli occhi tristi che nascondi in un'oncia di alcool
Raccontami del ragazzino indifeso
e insicuro
che ha spiccato il volo per diventare un uomo
Parlami
sempre
dei pezzi di cuore che hai perso
che hai buttato via dal finestrino di un treno in corsa
E ora dimmi: che sapore ha la tua pelle?
Quante volte hai trovato il profumo della mia nelle pagine di un libro?
Piangi
sulle ferite che ti ho inferto
e dimenticato di curare
che ora mi appartengono
Respira e fammi male
fino ad uccidermi
piano
piano
piano

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